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QUELLO CHE TI DICONO SULL'ADDOLCITORE?*
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Un addolcitore d'acqua è un dispositivo essenziale migliorare la qualità dell’acqua domestica, riducendo la durezza causata dal calcare e magnesio.
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Funziona attraverso un processo di scambio ionico, dove l'acqua passa attraverso resine speciali che muovono gli ioni di calcio e magnesio, sostituendoli con ioni di sodio.
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I vantaggi includono una significativa riduzione delle incrostazioni e delle corrosioni negli elettrodomestici, prolungando la loro vita e migliorando l'efficienza di funzionamento.
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L'addolcitore è un dispositivo essenziale per migliorare la qualità dell'acqua domestica. Inoltre, contribuisce a rendere la pelle più morbida e i capelli più setosi, migliorando l'esperienza durante il lavaggio.
Infine, l'acqua addolcita può anche aumentare l'efficacia dei detergenti, riducendo il consumo di sapone e detergenti.
I più diffusi sono gli addolcitori a scambio ionico.
In questi dispositivi l’acqua passa attraverso una bombola dotata di resine, cosiddette “scambiatrici”, che trattengono gli ioni di calcio e magnesio rilasciando ioni di sodio.
In tal modo l’acqua risulta meno dura e più addolcita, per contrastare lo sviluppo del calcare.
QUELLO CHE TI DOVRESTI SAPERE SULL'ADDOLCITORE?*
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Gli addolcitori basati su resine a scambio ionico aumentano la concentrazione di sodio nell’acqua.
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Salute: Un’acqua ricca di ioni sodio può essere tossica per il sistema cardiocircolatorio: anche se non sentiamo il sapore salato (tipico del sale marino, sodio cloruro), il sodio c’è, eccome! L’acqua addolcita è molto ricca di sodio, sconsigliato alle persone che soffrono di ipertensione con notevoli rischi per la pressione arteriosa, ritenzione idrica e problemi renali.
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Da notare come gli addolcitori d’acqua comportano notevoli benefici nella gestione domestica e nella salvaguardia degli elettrodomestici, ma non nel trattamento dell’acqua destinata al consumo umano, rischiando di essere persino nocivi alla salute umana.
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Gusto: Il sapore dell’acqua trattata con gli addolcitori può risultare diverso da quella naturale. L'acqua è ricca di ioni sodio anche se non sentiamo il sapore salato (tipico del sale marino, sodio cloruro), il sodio c’è, eccome!
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Ambiente: Se non smaltito correttamente, il sodio presente nell’acqua addolcita può essere nocivo per l’ambiente. Da notare come gli addolcitori d’acqua comportano notevoli benefici nella gestione domestica e nella salvaguardia degli elettrodomestici, ma non nel trattamento dell’acqua destinata al consumo umano, rischiando di essere persino nocivi alla salute umana.
Addolcitore:
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Gli addolcitori mirano esclusivamente ad abbassare la durezza dell’acqua, ovvero la concentrazione dei sali di calcio e magnesio, responsabili delle incrostazioni.
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Basati su resine a scambio ionico aumentano la concentrazione di sodio nell’acqua, con alcuni rischi per la salute, mentre i depuratori lo riducono.
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Utilizzano un processo chiamato scambio ionico, che prevede l’uso di una resina scambiatrice di ioni, in grado di rimuovere i minerali che causano la durezza dell’acqua, sostituendoli generalmente con ioni di sodio.
Come funzionano:
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L’acqua dura entra nella colonna di resina scambiatrice, dove gli ioni di calcio e magnesio vengono sostituiti con ioni di sodio. L’acqua addolcita viene quindi immagazzinata in un serbatoio apposito, pronta per essere utilizzata.
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Per rigenerare la resina scambiatrice viene utilizzato un serbatoio con del sale in soluzione (detto “di salamoia”) che serve per ricaricare la colonna con ioni di sodio. Questo processo di rigenerazione viene attivato automaticamente dall’unità di controllo in base al consumo di acqua e al tempo trascorso dall’ultima rigenerazione.
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Costi: gli addolcitori d’acqua sono costosi da acquistare e installare e a questa spesa vanno aggiunti i costi di manutenzione periodica.
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Manutenzione: è necessario ricordarsi di aggiungere regolarmente il sale serbatoio di salamoia.
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Funzionamento: per funzionare gli addolcitori vanno necessariamente connessi alla rete elettrica.
È DAVVERO COSÌ ECOLOGICO UN ADDOLCITORE?
Acqua Lavaggi e risciacqui
Perché l’addolcitore a sale deve fare quelli che comunemente vengono chiamati contro-lavaggi o risciacqui?
Un addolcitore a sale lavora per scambio ionico fra gli elementi chimici calcio e sodio.
Solitamente l’addolcitore è composto da un serbatoio delle Resine, un serbatoio della salamoia e da una testa di controllo.
Per comprendere meglio il perché l’addolcitore fa i contro-lavaggi, dobbiamo avere ben chiaro il come opera:
La Salamoia carica le resine di Sodio l’acqua di casa passa attraverso le resine che trattengono il Calcio ed immettono il Sodio al suo posto.
Quando le resine sono completamente impregnate di calcio e non hanno più sodio da scambiare, l’addolcitore deve attivare il
contro-lavaggio, facendo passare l’acqua diretta allo scarico impregnata di calcio (quello che ha trattenuto) e dovrà nuovamente
impregnarsi di sodio.
Questo è un ciclo continuo che non si può ignorare.
*I dati riportati sono sulla base delle informazioni di aziende che operano nel settore.
Consumi di acqua
Esempio su un addolcitore con 15 Litri di resina
Un addolcitore consuma fra i 10 ed i 15 Litri di acqua per ogni litro di resina.
Quindi, facciamo la media di circa 12 litri di acqua per ogni litro di resina:
12 x 15 = 180 litri per ogni rigenerazione.
La rigenerazione delle resine per legge dovrebbero essere fatte ogni 4 giorni.
L’addolcitore è attivo 365 gg all’anno collegato alla corrente.
365 x 91,25 rigenerazioni (contro-lavaggi) delle resine sature di Sodio.
91,25 x 180 = 16,425 litri di acqua gettata nello scarico,
la stessa contenuta in una piscina di 6 metri x 3
Conclusioni:
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L’addolcitore può essere utile per evitare i depositi di calcare, ma il suo vantaggio finisce lì, in quanto è piuttosto costoso, ha bisogno di manutenzione costante ed è poco adatto al trattamento dell’acqua da bere.
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Il depuratore rispetto ad un addolcitore migliora la propria acqua di casa, toglie il calcare e fornisce un’acqua pura. L’obiettivo chiave del D.M. n. 25/2012 è la tutela della salute umana: le apparecchiature di trattamento, se correttamente installate e manutenute, non devono quindi pregiudicare la qualità delle acque, già idonee sotto il profilo sanitario, secondo i requisiti stabiliti dal D.Lgs. n. 31/2001 e s.m.i. (“Attuazione della direttiva 98/83/CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano”).